Meditazione

Gli incontri di Meditazione sono corsi infrasettimanali di un gruppo presso associazioni culturali, percorsi individuali definiti ad personam in studio; durante l’anno vi sono dei periodi di approfondimento con seminari intensivi prolungati

Che cos’è la meditazione?

L’intendimento che si ha in Occidente di meditazione è molto diverso, se non opposto, a quello orientale.

Nella nostra cultura la meditazione si definisce come : “Esaminare e fare oggetto di attenta riflessione un testo, un’idea, un problema”.

Da questa definizione si evince che, per l’Occidente, i contenuti della mente sono essenziali e necessari per meditare, il rapporto con gli oggetti del pensiero è attivo ed è orientato verso la riflessione che apre a comprensioni nuove e profonde.
Il pensiero occidentale è logico, consequenziale, lineare caratterizzato da ragionamenti e da un linguaggio rappresentativo.

In Oriente, invece, vi è un capovolgimento del significato della parola meditazione, infatti i protagonisti non sono i pensieri, ma è l’atto di osservare sia pensieri che le sensazioni.
Meditare, in questo contesto, è più simile all’atto di contemplare un oggetto o al raccoglimento silenzioso. L’ascolto meditativo del corpo nel qui e ora ha come esito un pensiero intuitivo, che conosce nel silenzio e apre a stati emotivi significativi e trasformativi.

Per approfondire il tema ricordo che la mente può vivere quattro stati di coscienza diversi :
(1) Veglia (2) Sonno con sogni (3) Sonno senza sogni (4) Stato meditativo.
La meditazione è uno dei quattro stati della mente.

A cosa serve la meditazione?

Giuseppe Pappalardo - MeditazioneLa meditazione è uno strumento, se usato correttamente, al servizio della consapevolezza, dell’empatia e dell’autocoscienza.

In Occidente è intesa fondamentalmente in tre modi differenti :

  1. Benessere psico-fisico
  2. Terapia e cura
  3. Ricerca spirituale.

(1) Meditazione intesa come benessere psico-fisico è l’approccio più semplice e diffuso, generalmente è il primo contatto che si ha con la meditazione ed è dettato dalla curiosità e dallo svago.
Gli effetti positivi, in questo contesto, sono circoscritti ad un piacevole rilassamento, a maggiori energie fisiche e ad un generalizzato benessere psicologico.

(2) Negli ultimi trent’anni la meditazione è stata, anche, considerata in certi contesti medici (psiconeuroendocrinoimmunologia, medicina sinergica e altre) come strumento complementare per affrontare i disagi della malattia.
La meditazione, in questi ambiti, non è intesa come una medicina, ma come uno strumento di consapevolezza che genera una maggior lucidità mentale, aumento della resistenza alle tensioni psico-fisiche, alla fatica, ai disagi e riduce l’ansia legata all’aspettativa di guarigione, migliora la percezione del corpo ridimensionando la sofferenza psicologica.
In questi contesti, si è seguiti da medici competenti, che hanno fatto un lungo percorso di ricerca interiore e hanno individuato delle chiavi terapeutiche, che sostengono il processo di guarigione.

(3) La meditazione come ricerca spirituale ha origini antichissime, è sempre stata considerata lo strumento madre per la ricerca interiore e per favorire il risveglio spirituale.
In Oriente da migliaia di anni la pratica della meditazione fa parte del tessuto culturale e caratterizza da sempre diverse tradizioni (Induismo, Buddhismo, Taoismo ecc). Le persone che hanno scelto di dedicarsi alla meditazione come ricerca hanno deciso di affrontare la propria sofferenza, e, quindi, di prendere in considerazione le domande profonde sul senso della vita, sul perché della morte e della malattia.
Spesso queste domande non sono evidenti dentro di noi e sono circondate da un alone di pregiudizio culturale, sia perché confuse con problematiche psicologiche, sia perché la nostra cultura non individua la sofferenza esistenziale come una questione a cui porre attenzione, infatti sono domande considerate senza soluzione, che vanno ignorate o a cui si dà una risposta dogmatica, veicolata dalla religione.

La meditazione è un antico strumento di conoscenza, sconosciuto in Occidente, che, attraverso l’ascolto silenzioso del corpo, permette di trascendere il dolore e risvegliare lo stato naturale dell’essere, lo stupore di esserci, con cui la sofferenza è stata equivocata. Il percorso non è semplice, né immediato, ma la ricerca interiore è emozionante e per certe persone necessaria, poiché trasforma gradualmente l’individuo rendendolo sempre più autentico, vivo e libero dai condizionamenti e dalle abitudini.

Quando è nata la meditazione?

La sua nascita si perde all’origine della civiltà oltre 5000 anni fa…

 

Quanti tipi di meditazione esistono?

Le classificazioni sono molte e ogni tradizione ha le sue caratteristiche e specificità.
Esistono meditazioni immobili, a gambe incrociate, in silenzio come la Vipassana o lo Zazen, e meditazioni dinamiche come le danze sacre di Gurdjieff o le pratiche di Osho con la musica.
Esistono meditazioni che contemplano il silenzio ad occhi chiusi, altre che si concentrano sulla ripetizione dei suoni, altre ancora che si concentrano sulla domanda “Chi sono io ?”.
Le tecniche sono molte e anche molto diverse, ma l’obiettivo è sempre lo stesso cioè trascendere la sofferenza, l’angoscia esistenziale e accedere a piani di coscienza superiori liberanti.

 

Come si impara la meditazione?

Si possono frequentare dei gruppi o essere seguiti individualmente da una persona esperta.
La scelta della tecnica è un’esperienza individuale, si provano le tecniche e poi si trova quella in linea con il proprio sentire.

 

Quante tempo bisogna dedicare alla meditazione?

E’ un pratica che piacevolmente entra a far parte della vita come il tempo che si dedica alla lettura, alla musica e all’amore.
Una seduta di meditazione classica dura 50 minuti e poi una fase finale di dieci minuti di rilassamento, ma quando si impara si può meditare quanto tempo e dove si desidera, l’importante che la pratica sia in linea con la propria sensibilità.
Si può seguire un corso settimanale in gruppo oppure degli intensivi di una o più settimane dove si approfondisce e si hanno comprensioni importanti su se stessi.
Come tutte le esperienze virtuose più vengono frequentate più rilasciano i loro effetti benefici.